Un nemico di parole

18.04.2024

Un soldato del Reich e un gruppo di duecento ebrei polacchi, quando l'umanità sconfisse l'antisemitismo.

Una storia di coraggio e altruismo

Nel dramma dell'Olocausto, la storia di Gerhard Kurzbach è la prova che il singolo può cambiare i destini di una moltitudine, e che l'umanità trova sempre il modo di manifestarsi, anche nelle condizioni più difficili. Il suo aiuto insostituibile è un esempio raro di coraggio e altruismo, del valore inestimabile della vita, da proteggere a ogni costo.

Gli anni più drammatici dell'Europa

Quando il sottufficiale Kurzbach arriva a Bochnia, città della Polonia occupata dai nazisti, il ghetto è in fase di completamento e la popolazione ebraica è costretta ai lavori forzati. Nulla sembra presagire l'imminente deportazione di massa ad Auschwitz.


Il futuro è la svastica,

il Reich la nostra patria,

il Führer la nostra guida.

"Sieg um jeden Preis!".

Balliamo ignari sotto la forca.

Un romanzo storico-biografico che riesce ancora a interessare malgrado l'argomento sia stato ampiamente discusso. Dialoghi interiori capaci di arrivare al cuore, splendida rievocazione del tempo grazie a una raffinata analisi degli ambienti e dell'introspezione psicologica. Un linguaggio scorrevole e diretto, rivela un autore che sa alternare con disinvoltura cronaca storica e riflessioni personali. Sintassi e grammatica più che discrete e stile diretto ed incisivo. Una lettura consigliata a chi non è ancora sazio di interrogarsi sulle dinamiche che hanno portato all'ascesa nazista. Un progetto che riesce ad intrecciare storia pubblica e privata e a dare una visione plumbea, mesta e malinconicamente sofferta dei bui anni del pipistrello nazista. Malgrado l'argomento sia stato analizzato innumerevoli volte e i saggi (sia storici che romanzati) si siano succeduti senza soluzione di continuità nel corso degli anni, l'autore riesce a trovare una riuscita alchimia di toni e narrazione, a soffermarsi, quasi pudicamente, sulla soglia dell'orrore e della barbarie bellica, e a veicolare un testo che ci conduce nelle pieghe di quegli anni attraverso una visione che si sofferma sulle piccole cose e sull'interiorità dilaniata di chi, forse inconsapevolmente, venne tratto in inganno dalla tronfia retorica del regime e dal suo processo di spersonalizzazione identitaria. Veloce nella narrazione e agile nella trasposizione dei fatti, con un eco allo spielberghiano Schindler's List e ai colori grigioseppia della "giornata particolare" di scoliana memoria, Un nemico di parole è un'opera sincera e dolorosa, capace di restituirci grazie a pennellate soffuse e a tinte chiaroscurali, l'atmosfera di quei giorni che sconvolsero il mondo.

Gariwo - la foresta dei Giusti

Per la sua azione di salvataggio durante la tirannia nazista, Gerhard Kurzbach fu riconosciuto Giusto tra le Nazioni il 28 novembre 2012.

Il 14 marzo 2019 è stato inserito nel Giardino Virtuale del Monte Stella con questa motivazione: Sottufficiale della Wermacht, durante la II Guerra Mondiale, con il pretesto del bisogno di manodopera per la propria officina meccanica, riuscì a salvare 200 ebrei del ghetto di Bochnia, in Polonia. A seguito di ciò, venne arrestato e di lui non si seppe più nulla. Per il suo sacrificio è stato riconosciuto "Giusto tra le Nazioni" nel 2012.

Le testimonianze dei sopravvissuti

Zeev Jakubowicz, sopravvissuto ai campi dopo essere stato deportato da Bochnia, ha dichiarato nella sua testimonianza:

"Quando abbiamo saputo che era stata pianificata una deportazione siamo riusciti a nasconderci. Il resto della famiglia fu portato sul treno. Uno dei miei zii era incaricato della riparazione dell'auto e venne con il comandante della fabbrica alla stazione ferroviaria. Il tedesco (Kurzbach) fece scendere dal treno 200 ebrei con il pretesto che gli servivano per lavorare. Tra loro c'erano i miei genitori. Ci portò al campo militare. I 200 ebrei furono riportati nel ghetto. Andavano a lavorare tutti i giorni".

Basterebbe un solo tedesco buono, e questo tedesco meriterebbe di essere difeso, perché grazie a lui non si avrebbe più il diritto di riversare l'odio su un popolo intero.
Etty Hillesum, scrittrice olandese ebrea (1914-1943)

Vincitore della XXIX Edizione del Premio Letterario Belli, indetto dall'Accademia Giuseppe Gioachino Belli di Roma (2017) 

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